lunedì 6 ottobre 2014

A song of ice and fire



Niente più sessioni di training per il giovane Hiccup, sfuggente ai dettami paterni in groppa al fido Sdentato, lontano dal villaggio di Berk affannato in corse di draghi simili al quidditch potteriano, sempre in cerca di pezzi di mondo da scoprire. È il medesimo lavoro di mappatura allargata tracciato dagli autori di Dragon Trainer 2, per un sequel che espande i confini dell’universo diegetico spalmandoli in una narrazione più complessa e stratificata. Senza proteggersi troppo nell’accumulo in serie del già collaudato (più azione, più personaggi, più sequenze aeree), Dean DeBlois si accampa sotto l’ala dei serial, in un racconto modulare a focalizzazioni incrociate, con salti spazio-temporali che riscrivono la storia trasformandola in parte in un prequel del primo film (in attesa del terzo capitolo di una trilogia annunciata). 

A partire dal setting, una cronaca del ghiaccio e del fuoco per un’epica cavalleresca alla Game of Thrones (la new entry Ereth interpretato da Kit Harington, il Jon Snow della saga di Martin). Tra lotte di potere , il convitato dei Re (il flashback di Stoick) e il tema della successione, custodi di foreste perdute e pirateschi Signori dei Draghi. 

Con un occhio ai kaiju nipponici e uno alla convivenza ambientalista di Hayao Miyazaki, ispirazione dichiarata di DeBlois e del produttore Chris Sanders, in una saga che fa del volo l’elemento risolutore del rapporto uomo-natura. Il maestro giapponese è espressamente citato nella caratterizzazione dell’antagonista. Drago Bludvist come la regina Kushana  di Nausicaä della Valle del vento (1984): nemici ostinatamente in cerca di vendetta contro una faunistica che li ha mutilati, ma con cui potrebbero imparare a coesistere (la stirpe dei Draghi in luogo della Giungla Tossica di Miyazaki). Che è poi la morale resa visivamente nel rapporto Hiccup-Sdentato: unire le debolezze (l’ala mozzata e la gamba di ferro), non le forze, per volare oltre i limiti. In un prodotto per famiglie comunque coraggioso, inevitabilmente riconciliato ma solo attraverso perdite dolorose. Domati i draghi e le responsabilità di Hiccup, è l'animazione Dreamworks a perfezionare il suo training.  

Nessun commento:

Posta un commento